TERAPIA
Esistono due diversi gruppi di terapie:
- la terapia chirurgica, prevalentemente mini invasiva, ambulatoriale, in anestesia locale, che sfrutta tecnologie tipo il laser, le radio frequenze e particolari innesti di materiale nel palato molle, per ottenere un indurimento delle strutture e una conseguente opposizione al collassamento e alla vibrazione;
- la terapia non chirurgica si avvale sostanzialmente di due metodiche: la prima (C.P.A.P.), per le apnee, utilizza un compressore che genera una colonna d’aria che, introdotta in faringe dal naso, impedisce il collassamento delle strutture e va ripetute tutte le sere, per sempre; la seconda metodica è di tipo ortodontico e sfrutta l’anatomia della lingua (che è agganciata alla mandibola), attraverso un apparecchio che avanza di 7,10 mm la mandibola mantenendo così in tensione la base della lingua, impedendone il collassamento.
Per il successo della terapia è fondamentale agire sullo stile di vita: attività fisica, abolizione di fumo ed alcool, controllo del proprio peso: tutti questi piccoli sacrifici sono spesso determinanti per mantenere un buon risultato nel tempo.
La terapia chirurgica mini-invasiva ambulatoriale per i russatori ha una percentuale di successo, nelle nostre mani, di circa 85%, mentre il successo nella sindrome delle apnee ostruttive è più complesso, richiede più interventi, e si colloca al 70% circa. Vi è inoltre la possibilità di associare la terapia mini-invasiva con la C.P.A.P. o con la terapia ortodontica.
Concludendo, il russare abituale in tutte le posizioni del corpo, specialmente quando accompagnato da stanchezza diurna, facile affaticamento, deficit di concentrazione o apnee, deve spingere il paziente a rivolgersi presso un centro specializzato nel trattamento dei disturbi del sonno, per valutare e risolvere il problema in tutta la sua complessità.